Dal Lansdowne Road di Dublino l’Italia esce senza punti, sconfitta per 26-16 dall’Irlanda nella prima giornata dell’RBS 6 Nazioni 2006, ma con la consapevolezza di aver intrapreso sotto la guida del CT Pierre Berbizier un importante processo di crescita.
L’Italia iniziava l’incontro in attacco, provando da subito a mettere in moto i trequarti diretti dall’assistant coach Cariat, ma la difesa irlandese era abile a contenere le sfuriate offensive Azzurre, allontanando la pressione con i calci del mediano d’apertura O’Gara. Proprio il numero 10 in verde, al terzo minuto, calciava all’ala per il giovane Bowe, sorprendendo la difesa italiana.
L’azione si chiudeva, però, con nulla di fatto. Bortolami e compagni, sostenuti dagli oltre 3000 tifosi sbarcati nei giorni scorsi nella Capitale irlandese, manteneva però il controllo del match, tenendo sotto pressione i padroni di casa: i tentativi dei verdi di ripartire sfruttando le abilità individuali dei propri trequarti cozzavano contro la lena difensiva degli ospiti. Al 12’ l’apertura Azzurra, Ramiro Pez, diveniva il primo marcatore del 6 Nazioni 2006 centrando i pali su una punizione concessa, in posizione defilata, dal direttore di gara inglese Pearson. Sotto per 0-3, il XV di Eddie O’Sullivan alzava il ritmo e reagiva con veemenza, provando una serie di manovre offensive che, però cozzavano a lungo contro la trincea difensiva allestita dal CT Berbizier. La parte centrale della prima frazione di gioco era, però, di marca irlandese e l’Italia spendeva energie per fermare gli assalti avversari, perdendo temporaneamente in lucidità. I padroni di casa ne approfittavano, rubavano una rimessa laterale sulla linea dei cinque metri Azzurra con il gigantesco seconda linea O’Connell e, dalla maul che nasceva, passavano in vantaggio con il giovane tallonatore Flannery, alla sua seconda apparizione internazionale: O’Gara trasformava ed era 7-3.
Era adesso l’Italia a riproporsi in avanti: cinque minuti di svantaggio prima che Pez tornasse a mettere in crisi la difesa irlandese trovando un varco e lanciando in meta Mirco Bergamasco, bravo ad eludere il placcaggio ed a toccare l’ovale al di là della linea di meta. Pez trasformava e l’Italia tornava a condurre l’incontro 7-10. Sul finire del primo tempo Pearson, forse con eccessiva severità, assegnava a Pez un cartellino giallo per un placcaggio in ritardo e lasciava l’Italia in quattordici uomini: dalla punizione che scaturiva dal fallo di Pez, O’Gara andava ancora a segno mandando le squadre al riposo sul 10-10. In avvio di ripresa, pur con un uomo in meno, era l’Italia a ripartire all’attacco, andando prima ad un passo dalla meta con i propri avanti ma tornando in avanti con un calcio di punizione: con Pez ancora fuori, era Griffen ad incaricarsi del calcio che portava l’Italia sopra per 10-13.
L’uomo in meno la grande discriminante
Ma l’uomo in meno si faceva sentire due minuti più tardi, quando O’Gara ripeteva con successo uno schema già provato nel primo tempo. Questa volta l’ala Bowe raccoglieva il calcio del numero 10 e volava in meta. La trasformazione di O’Gara dava il 17-13 all’Irlanda, che proseguiva all’attacco e viveva, tra il 10’ ed il 20’, forse il proprio momento migliore. Al 19’ un fallo di Mauro Bergamasco dava ancora ad O’Gara la possibilità di allungare ancora: aiutata dal palo, l’apertura irlandese portava il risultato sul 20-13. Ancora, l’Italia si riportava a distanza ravvicinata con Pez che a sua volta metteva a segno un difficile calcio di punizione, frutto dell’eccellente lavoro della mischia Azzurra.
Ma i verdi, padroni di casa, alzavano ancora il ritmo e riprendevano il possesso del campo andando a strappare una punizione per fallo in raggruppamento che O’Gara realizzava, riportando l’Irlanda a +7. Gli ultimi 10’ di gioco erano un alternarsi di attacchi, sempre più convulsi. Al 70’ una bella manovra al largo lanciava il centro Canale, che superava con un calcio il proprio diretto avversario ma non riusciva a recuperare il pallone e dalla mischia ordinata da cui riprendeva il gioco gli irlandesi allontanavano il pericolo con il potente piede di O’Gara.
Poco dopo la mezz’ora, con meno di dieci minuti ancora sull’orologio, Pez falliva il primo piazzato dell’incontro provando a centrare i pali da oltre metà campo: era, per l’Italia, l’ultima chance di rimanere in corsa per il successo. Pochi minuti dopo, un fuorigioco di Mirco Bergamasco dava ad O’Gara la possibilità di chiudere l’incontro con un calcio in mezzo ai pali. Una chance che il numero 10 non si lasciava sfuggire, fissando il risultato sul 26-16. Sabato prossimo, alle 17.00, secondo turno turno del Sei Nazioni per l’Italia che, in uno Stadio Flaminio di Roma che già da tempo ha fatto registrare il tutto esaurito, affronterà i Campioni del Mondo dell’Inghilterra. Dublino – Lansdowne Road, sabato 4 febbraio 2006